Il numero delle prese fisse esistenti in un’abitazione si rivela spesso insufficiente per i vari apparecchi ed elettrodomestici in uso. Le spine multiple, che consentono il collegamento contemporaneo di più apparecchi (di nonna fino a tre) alla stessa presa, possono allora risolvere il problema. Tale soluzione, tuttavia, è pratica soltanto in apparenza, in quanto richiede di non fare mai funzionare contemporaneamente sulla stessa presa apparecchi la cui portata complessiva superi i 16 ampère (o la potenza totale di 3500 watt a 220 volt), per evitare il surriscaldamento della spina multipla e un sovraccarico del circuito.
La soluzione migliore, soprattutto in un sistema di alimentazione ad anello, è l’installazione di una presa supplementare in un circuito chiuso ad anello, da collegare con una presa già esistente o con una SCATOLA DI DERIVAZIONE. In tale sistema di alimentazione, tutte le prese hanno due collegamenti, uno al cavo di entrata, l’altro al cavo di uscita, che trasporta la corrente agli altri punti; se una presa è collegata a un solo cavo, significa che è installata all’estremità di una linea di derivazione e che pertanto non vi si può collegare alcuna presa supplementare. Per evitare il rischio di sovraccarichi, sui circuiti chiusi ad anello è infatti possibile installare e collegare soltanto due prese singole o una presa doppia.
Tutto questo è molto importante e va tenuto presente al momento di scegliere la presa cui collegare quella supplementare; occorre inoltre ricordare che, sempre per evitare un sovraccarico del circuito, non si può collegare a una presa da 10 ampère una presa supplementare da 16 ampère e che, una volta completata l’installazione, sulle due prese non si possono far funzionare contemporaneamente apparecchi la cui portata o la cui potenza complessive superino i valori sopra ricordati.
Tutte le indicazioni riportate di seguito riguardano esclusivamente il collegamento di una presa supplementare a un circuito chiuso ad anello.
Per installare una nuova presa collegandola a una preesistente, sono necessari: cavo di collegamento a tre anime di 2,5 mm di sezione (questo tipo di cavo non è molto facile da maneggiare per una persona non esperta, quindi farsi eventualmente consigliare dal negoziante); graffette per fissarlo; una presa con la relativa scatola di montaggio in materiale plastico; gesso e stucco per il rinzaffo.
Prima di iniziare il lavoro, aprire l’interruttore principale e il dispositivo di sicurezza che protegge il circuito interessato; accertarsi poi che la presa cui si pensa di collegare quella supplementare sia idonea: svitarne la placca e rimuoverla con cautela in modo da poter vedere quanti cavi vi sono nella scatola. Se vi è un solo cavo, la presa è collegata al capo estremo di una linea di derivazione e non può essere utilizzata; se ve ne sono due, non vi dovrebbero essere problemi ma, per maggior sicurezza, si può controllare con un tester. A tal fine, sfilare dai morsetti della presa i due conduttori di fase rossi (o marroni o neri) e fissare all’estremità di ciascuno una pinza del tester se la lampadina si accende, il circuito è stato completato, cioè la presa è su un circuito chiuso ad anello e può essere utilizzata; in caso contrario, la presa è installata su una derivazione e non consente alcun altro collegamento.
Com’è facile intuire, l’individuazione della presa adatta richiede tempo, pazienza e attenzione; d’altronde, il fatto che cavi elettrici e tubazioni siano abitualmente incassati nel muro impone di procedere con la massima cautela, anche per quanto riguarda la scelta del percorso che si intende far compiere al cavo di collegamento.
Trovata la presa adatta, sfilarne tutti i conduttori dai morsetti e rimuoverne la placca; scegliere il punto in cui installare la nuova presa e pianificare il percorso del cavo di collegamento, controllando poi con l’ausilio di un punteruolo (se possibile, con un meta! detector, o rivelatore di metalli) che tale percorso non sia ostacolato da cavi elettrici o tubazioni incassati nel muro. Nel caso, occorrerà studiare un altro percorso.
Terminati i controlli, posizionare nel punto prescelto la scatola della nuova presa e segnarne con una matita il contorno sulla parete; con martello e scalpello, scavare una nicchia per la scatola e un canale, profondo circa i cm, per il cavo di collegamento. Tale cavo, che andrà fissato al muro con le apposite graffette poste a 25 cm di distanza l’una dal
l’altra, deve essere abbastanza lungo perché ne avanzi, alle due estremità, quanto basta per fissarlo ai morsetti delle prese. Volendo fare un lavoro piú accurato e sicuro, infilare il cavo in un tubo di PVC, calcolandolo di lunghezza sufficiente a consentirne l’inserimento nel foro d’entrata della scatola della presa. Fissare quindi il tubo al muro con le graffette.
Togliere i dischetti di protezione che chiudono i fori per il passaggio del cavo, fori situati sui lati e sulla parte posteriore della scatola; inserire questa nella nicchia, segnare sulla parete la posizione dei fori attraverso i quali vanno fatte passare le viti di fissaggio e, tolta la scatola, fare con il trapano i fori nella parete, inserendovi i tasselli. Infilare il cavo di collegamento nella scatola e avvitare questa alla parete.
Ricoprire con il gesso il canale, lisciare e, quando il gesso si è asciugato, livellare con lo stucco, che verrà usato anche per chiudere le fessure attorno alla scatola, e lisciare di nuovo il tutto.
Con un coltello a lame intercambiabili, togliere a entrambe le estremità del cavo di collegamento 4 cm della guaina esterna e denudare con una pinza spela-fili 1,5 cm di ciascun conduttore. Fissare ai morsetti della presa preesistente i conduttori sia del cavo di alimentazione sia di quello di collegamento, e ai morsetti della nuova presa i conduttori dell’estremità libera del cavo di collegamento (vedi illustrazione a pagina precedente).
Appoggiare la placca di ciascuna presa sulla scatola, esercitando una certa pressione e accertandosi che i cavi non ai siano malamente piegati o i conduttori staccati; avvitare poi a fondo in modo che la placca risulti ben fissata alla scatola.