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Patrick Gaubert

Blog di Patrick Gaubert

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Come Creare Abitudini Corrette

Abbiamo parlato di cosa c’è nei nostri cuori. I sogni, i desideri di realizzazione che ci spingono a modificare la realtà e a riscriverla secondo le nostre regole. Abbiamo parlato dell’importanza di avere qualcosa da realizzare e di come questo possa spingerci verso un futuro più piacevole. Ma appunto sono solo belle parole finché non decidiamo di metterle in pratica.
Entra in azione.
Bene, stabilito che hai un sogno, devi far sì che entri con tutta la sua forza nella tua vita. Devi creare una porta d’ingresso dove la sua energia possa fluire e darti ogni giorno la motivazione, la direzione e gli strumenti per realizzarsi. E sai come si fa? Creando delle abitudini. Ma non abitudini qualsiasi, è lo stesso sogno a dirti cosa è necessario fare perché si realizzi.

Come creare buone abitudini.
I sogni ci parlano. E non è solo una frase ad effetto è che spesso quello che ci dicono non ci piace molto e facciamo finta di non sentire. Può sembrarti strano da credere ma è così. Quando vuoi realizzare un’idea un progetto ( perché alla fine questi sono i sogni) devi compiere determinate azioni che spesso ti spingono fuori dalla solita routine, devi uscire dal guscio. E questo comporta fatica, richiede cambiamenti, è necessario che ti metta in gioco ed impari cose nuove e nuove abitudini.
Ti faccio un esempio: Se il tuo sogno è tornare in forma, perdere quei chili di troppo, per essere realizzato ti chiede di iniziare ad andare in palestra, ti chiede di cambiare le abitudini alimentari, ti chiede di frequentare persone che ti sappiano motivare e stimolare fino a raggiungere la meta.
Ancora un esempio. Vuoi fare il lavoro dei tuoi sogni. La prima cosa che ti viene richiesta è quali abilità possiedi, poi ti verrà richiesto di metterle in pratica, ma magari prima dovrai impararle allora dovrai prendere l’abitudine di frequentare un corso, leggere libri specifici.

Ti porto quest’ultimo esempio, il mio. Per poter scrivere su questo blog ho preso l’abitudine di girare con un taccuino per prendere appunti, ho preso l’abitudine di scrivere almeno mezz’ora ogni giorno, ho preso l’abitudine di leggere almeno dieci pagine al giorno di libri di formazione e crescita personale. All’inizio non è stato facile perchè non sono molto costante ( ancora adesso intendiamoci!) ma il desiderio, la passione e il piacere di realizzare un sogno mi hanno indicato la strada. Ogni giorno.

Sta a te.
Come sempre è tutto nelle tue mani. Hai un sogno? Ascolta la sua voce, accetta i suggerimenti e inizia a creare abitudini che siano le fondamenta dove gettare le basi per realizzarlo.

Come Iniziare a Migliorarsi

Migliorare è un processo lento. A volte è talmente infinitesimale che per vederne i risultati bisogna guardarsi indietro e rimanere stupiti della strada compiuta.

Cosa ti spinge a farlo.
Potremmo stare qui a scrivere che ci sono mille e più desideri che ti spingono a migliorare. Ma c’è una sola cosa che ti spinge ad agire, sono le domande. E nello specifico sono tre:

E’ tutto qui?
Cosa avrei potuto fare meglio o diversamente?
Come posso aiutarti?
Come hai reagito leggendo queste domande?. Non hai sentito il desiderio di rispondere? O forse sei corso con la mente a cercare dei ricordi dove tu stesso hai fatto queste domande. Se prendi una lista di desideri o bisogni che vuoi realizzare basta sovrapporre queste tre domande e senti che già sei pronto ad agire per trovare una risposta, sei pronto a migliorarti pur di rispondere.

Migliorarsi richiedono tempo.
Richiede che tu faccia qualcosa in più e qualcosa di diverso per ottenere ciò che vuoi. E qui che sei chiamato a migliorare. Qui diventi, anzi lentamente ti trasformi fino a non essere più chi eri quando hai iniziato. Hai visto la foto e l’aforisma di lunedì?. Il bruco è l’esempio lampante, lentamente cresce si trasforma e cambia fino a diventare una farfalla. Nel tempo ha imparato le abilità per arrivare a diventare una farfalla, ha imparato dove e come costruire il suo bozzolo, ha imparato a trasformare il suo corpo, ha imparato a gestire il tempo. Era bello da bruco, sarà bello da farfalla.

Migliorare è un processo lento e definitivo.
Ecco questa è la seconda parte di questa frase. E si ricollega sia all’aforisma di lunedì che alla frase di apertura di Picasso. Il come diventa più importante del chi. Come farai ad arrivare alla fine del viaggio sarà il tuo banco di prova. Quando migliori ogni giorno, quando inizi a rispondere alle domande, lentamente acquisisci le abilità, le competenze che ti servono per arrivare alla meta finale e nel percorso di crescita ti trasformi, diventi più forte, diventi migliore. E non sarai più la stessa persona che ha iniziato il viaggio.

Abitudini da Mettere in Pratica

Siamo quasi alla fine di gennaio. Lontano dai clamori e dalle abbuffate di buoni propositi di fine anno, hai iniziato a mettere in pratica la famosa lista che diligentemente compili ogni anno? O anche quest’anno il faldone dei sogni perduti si arriccchirà di un nuovo inserto?.

Ti capisco sai, i giorni di festa ti fanno sentire euforico, senti che hai superato indenne l’anno passato e vedi davanti a te un anno tutto nuovo e speri che le cose possano finalmente cambiare. Poi, la routine, le abitudini quotidiane il martellamento continuo dei Media sulla crisi e l’euforia evapora insieme ai buoni propositi. Ti capisco, ma non per questo ti giustifico!. E’ ora di fare qualcosa è ora di stoppare le brutte abitudini e dare il via libera ai tuoi propositi di migliorare.

Tre nuove abitudini da mettere in pratica.
Con la tecnica Stop and Go da me brevettata appositamente per i lettori del Blog, puoi dare il via a queste tre nuove abitudini che ti permetteranno di vivere un anno svavillante. E, una volta capito come funziona puoi applicare questa tecnica a tutte le tue abitudini. Come funziona? semplice, individua una brutta abitudine che ti porti dietro da un pò stoppala e sostituiscila con il suo contrario positivo. Usala con queste tre abitudini e poi scatena la tua fantasia.

Prima abitudine da cambiare: Stop! basta lamentarsi.
Durante le feste ho sentito una frase molto importante, diceva più o meno così: ” tu di cosa ti lamenti al massimo hai vissuto il crash del tuo cellulare, loro (si parlava di persone anziane) hanno fatto la guerra!”. Ormai è come un rumore di fondo, c’è un continuo lamentarsi su come la crisi ci sta inesorabilmente distruggendo e questo rumore di fondo sale ogni giorno di intensità fino a coprire qualsiasi altra cosa. Allora dato per scontato che la crisi sia il male de secolo, stare lì a lamentarsi non la risoleve e tantomeno ti rende una persona migliore.

la nuova abitudine: Go! pensa a come risolverla.
Calma non devi salvare il mondo!. Ma abituati a pensare alla soluzione. Se tutti si lamentano e conoscono il problema, pochi sanno come agire e trovare una soluzione e credimi c’è sempre una soluzione. La tua nuova abitudine sarà reagire quasi d’istinto ad ogni lamentela tua o di chi ti sta vicino iniziando a pensare e a chiedere come fare per trovare una soluzione alla lamentela e quali azioni potresti fare per uscirne fuori.

Seconda abitudine da cambiare: Stop! basta rimandare.
Sai una cosa? ci piace rimandare, ci piace fantasticare sul nostro futuro ma poi alla fin fine chi ce lo fa fare di stare lì ad ammazzarsi di fatica per realizzare qualcosa che chissà poi se è davvero quello che voglio. Ti piace crogiolarti in questi paensieri vero?. E’ l’abitudine a rimandare che parla non sei tu, è l’abitudine di una mente a cui piace crogiolarsi in una routine noiosa e senza soprese. Senza sapere che poi i rimorsi per non aver tentato peseranno come macigni. Smetti di rimandare, datti una mossa, il tempo corre inesorabile.

La nuova abitudine: Go! Un passo alla volta senza fermarti.
A volte è il modo come progetti o vedi il tuo futuro che ti blocca e ti spinge a rimandare. Ti aspetti grandi risultati, ti vedi come un vincente e sogni alla grande e poi il primo impatto negativo ti ferisce e tu ti tiri indietro. Inizia invece col fare piccoli passi, pianta i primi paletti, goditi i primi semplici risultati e avanza un passo alla volta lento e inesorabile verso la meta finale. Se per ogni progetto ti abitui a fare il primo piccolissimo passo, il resto verrà da solo, alimentare la passione sarà facile perchè sarai capace di controllare ogni piccola azione piuttosto che rimanere sopraffatto dalla grandezza del sogno.

Terza abitudine da cambiare: Stop! smetti di spendere male.
Ci sono molte che cose che spendiamo male. Spendiamo male i soldi, spendiamo male il tempo, spendiamo male le emozioni spendiamo male la nostra salute. E’ uno spreco continuo di tutte le risorse che abbiamo. E’ questo che ti fa sentire male, che ti fa lamentare e rimandare. Ed è questo spreco di risorse che ti blocca. E’ come se tutta la forza impetuosa che metti nel progettare il tuo futuro migliore invece che direzionarla in un unico solo scopo la disperdessi in mille rivoli di inutili azioni.

La nuova abitudine: Go! Investi su te stesso.
La più grande risorsa per te e per le persone a cui tieni sei tu. Se vuoi che le cose cambino se vuoi che questo non sia l’ennesimo anno da archiviare come il peggiore della tua vita devi inziare a investire su te stesso. Impara come si risparmia, impara come utilizzare al meglio le tue abiltà e qualità, impara a volerti bene e ad amarti. Prendi l’abitudine di rischiare, fai ogni giorno qualcosa che sia difficile, fai ogni giorno qualcosa che ti renda fiero, fai ogni giorno qualcosa che ti faccia sentire vivo. Questo significa investire su te stesso.

Non lasciare che l’archivio sogni perduti si mangi tutti i tuoi progetti. Entra in azione, metti uno stop a tutto quello che ti impedisce di realizzarti, dai il via alla realizzazione del migliore anno della tua vita. Non è la crisi, non sono gli ostacoli, non c’è niente che ti impedisca di essere chi vuoi essere se non i tuoi no. A te la palla e se ti va lascia il tuo commento qui sotto, mi farebbe piacere sapere cosa ne pensi.

Come si Gioca a Chiodo Schiaccia Chiodo

Forse avrai sentito nominare questo gioco o magari lo avrai visto giocare e ti sarà venuta la curiosità di giocare ma non sapevi le regole ed ecco che in questa guida troverai ciò che ti occorre sapere per giocarci. Esso è un solitario e si gioca con un mazzo da 52 carte.

Prendi il mazzo di carte e mescolale, dopo prendine quattro e le poni a quadrato sul tavolo. Dopo prendi un’altra carta e vedi se corrisponde come seme ad una che già hai sul tavolo, se è dello stesso seme ed è più grande togli la più piccola e metti questa al suo posto. Considera che la carta di valore più alta è l’asso.

Dopo prendi un’altra carta dal mazzo e vedi se quella che è sul tavolo ed è dello stesso segno è più grande o più piccola, se più grande poni questa al posto dell’altra e quella che è sul tavolo mettila con quella scartata in precedenza. Prosegui così per tutto il gioco. Quando il mazzo finisce prendi tutti gli scarti.

Mescola le carte che erano state scartate e continua il gioco proseguendo come prima, Continua fino a quando riuscirai a sostituire le carte del mazzo con quelle che sono sul tavolo a formare il quadrato. lo scopo del gioco è quello di riuscire a mettere tutti gli assi a formare il quadrato. Se in un giro non riesci più a sistemare nessuna carta, il gioco non è riuscito.

Come si Gioca a Chiama la Palla

Questo gioco è più facile a farsi che a spiegarsi. Leggete attentamente le istruzioni e provate subito: vi accorgerete che è davvero divertente. Se poi volete far conoscere tra loro amici che non si sono mai visti, non assegnate ai partecipanti nomi di giorni o personaggi, ma i vostri veri nomi: così sarà un modo nuovo per fare le presentazioni!

I giocatori devono darsi un nome. Se si è in sette per fare prima potete sostituire il vostro nome con i giorni della settimana oppure i nomi dei nani di Biancaneve. I partecipanti si dispongono distanziati tra loro all’interno della stanza; il primo giocatore lancia la palla in modo che faccia un bel rimbalzo.

Bisogna tirare la palla nella direzione del secondo giocatore, gridando il nome. Se questo giocatore prende la palla, a sua volta la lancia a un terzo giocatore, gridando il nome. Se invece non la prende, perde un punto e ferma il gioco gridando “alt!”. Tutti i giocatori si fermano. Immobili, e si ripete dall’ultimo giocatore che aveva preso la palla.

Se il destinatario non la prende, perde a sua volta un punto e si ricomincia nuovamente. Quando i giocatori non prendono la palla il gioco si blocca e si ripete da capo (ogni giocatore accumulerà i punti negativi). Chi perde quattro punti finisce fuori dal gioco. Il gioco finisce quando sul campo sono rimasti tre giocatori.

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