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Patrick Gaubert

Blog di Patrick Gaubert

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Giardino

Come Coltivare il Chlorophytum

Questa pianta da appartamento, comune nelle specie Chlorophytum comosum e Chlorophytum elatum, cresce facilmente e richiede poco sforzo per la coltivazione.
Le foglie sono lanceolate, molto allungate, ricurve; sulla pianta si formano anche lunghi steli di colore giallo pallido che portano apicalmente dapprima piccoli fiori bianchi e poi nuove pianticelle.
La varietà più comune ha foglie lunghe 15-30 cm, provviste di una larga striscia centrale di colore biancastro o crema pallido.

Il Chlorophytunt ha bisogno di luce intensa, non esclusa la luce solare diretta, soprattutto in inverno, per mantenere un migliore contrasto dei colori; in ogni caso nella bella stagione è meglio tenerlo lontano dal caldo sole di mezzogiorno. Cresce meglio in ambiente moderatamente caldo, in cui la temperatura massima estiva non superi i 24 °C e quella minima non scenda sotto i 7 ^C.
In estate le piante di Chlorophytum si possono portare in giardino, all’aperto.

Cura

Innaffiare abbondantemente in estate e più moderatamente in inverno, lasciando sempre che il terriccio asciughi tra una innaffiatura e l’altra per circa 1 cm di profondità; se il terriccio si asciuga troppo, le punte delle foglie diventano brune e secche.
Ogni due settimane, per tutto l’anno, è consigliabile somministrare un fertilizzante liquido. Le piante vanno coltivate in vasi riempiti con composta; quando le radici hanno forzato verso l’alto la composta fino a farle superare il bordo del vaso, occorre reinvasarle.

Moltiplicazione

Fissare in piccoli vasi pieni di terriccio le nuove pianticelle che si sono formate in cima agli steli, senza staccarle dalla pianta madre; separarle solo quando avranno ben sviluppato radici proprie. In alternativa, le pianticelle si possono separare subito per farle radicare in acqua, da cui saranno tolte e invasate con radici lunghe almeno 2,5 cm.

Come Coltivare le Cipolle

Una delle piante più utilizzate in tutte le cucine sono le cipolle: con i suoi bulbi infatti si possono preparare piatti squisiti. Per iniziare a coltivare delle cipolle nel proprio orto non serve moltissimo spazio ne eccessivo “pollice verde”. Come molte piante sono necessarie delle lavorazioni del terreno preventive: per prima cosa procuriamoci una zappa con la quale scaveremo alcuni buchi nel suolo profondi ciascuno circa 15 centimetri, lasciando un spazio di trenta centimetri tra le diverse piante per permetterne il corretto sviluppo. Sopra il terriccio superficiale è possibile spargere qualche foglia o resto vegetale che decomponendosi fungerà da primo nutrimento durante la germinazione. Dopo avere interrato i semi iniziare da subito ad effettuare le prime innaffiature delle piante due volte al dì. Le irrigazioni successive dovranno essere costanti ma non eccessive, poiché la cipolla non gradisce troppa umidità. Bisogna cercare di effettuare le irrigazioni quando il sole non scalda molto, di mattina o all’imbrunire. Le cipolle richiedono una buona quantità di potassio e di fosfato, mentre necessitano di poco azoto quindi è consigliabile utilizzare un fertilizzante per piante di tipo organico.

A livello di cure colturali durante la crescita se le cipolle tendono a fiorire è meglio eliminare gli steli mentre sono ancora “in boccio”. Un mese prima di raccoglierle, quando la cipolla è nel pieno del suo sviluppo, è consigliabile pestare i fusti della pianta dalla base senza aver paura di che si rompano poiché l’effetto che si otterrà sarà quello di vedere le cipolle “ingrassare” con più forza. Normalmente la raccolta si effettua alla fine di giugno, se i semi sono stati piantati in dicembre, e in settembre se la piantagione è stata avviata in maggio. I parassiti che colpiscono maggiormente la cipolla sono la tignola e la mosca della cipolla, che scavano dei tunnel all’interno del bulbo e provocano anche marciumi. Le cipolle seminate in primavera sono le più esposte, mentre sembra che ne siano esenti quelle cresciute dai bulbilli. Quando le cipolle hanno i bulbi bene ingrossati pieghiamo gli steli subito sopra il bulbo, per favorire la maturazione. La raccolta va fatta quando le foglie sono completamente ingiallite e le piante quasi secche. Dopo aver estirpato le piante, lasciamo seccare bene i bulbi al sole e poi raccogliamoli in trecce e sistemiamoli in luogo fresco e asciutto prima di consumarle.

 

Come Coltivare il Gelsomino d’Inverno

Il Jasminum è un genere di piante (che include varie specie del gelsomino) appartenente alla famiglia delle Oleaceae, originarie delle regioni tropicali temperate. Comprende circa 200 specie arbustive e rampicanti alte fino a 4-6 metri. Oggi parleremo del gelsomino d’inverno (Jasminum nudiflorum), un arbusto di origini cinesi molto diffuso in Italia a scopi ornamentali nell’allestimento dei giardini. E’ una pianta rustica molto resistente: fiorisce nel pieno dell’inverno, sui rami ancora privi di foglie (come suggerisce anche il suo nome), con fiori solitari di colore giallo intenso: una vera e propria cascata dorata che nell’allestimento giardini si presta molto bene nel rivestire le pareti murarie esterne che grazie ai rami ricadenti di questa pianta vengono ricoperte velocemente. Nonostante la sua grande resistenza ed adattabilità nel momento in cui si scelga di piantare tale arbusto scegliere una posizione riparata è comunque preferibile, specialmente nelle regioni dell’Italia settentrionale; l’ideale è addossare la pianta ad un muro o ad una recinzione in legno per proteggerla parzialmente dal freddo. facendo ciò sarà anche possibile fissare con cura i tralci in modo che il vento non li stacchi dai supporti: le sue propaggini dovranno infatti essere legate ad un supporto nella fase di crescita fintanto che la “massa” di rami non riesca a rimanere avvinghiata alla struttura senza aiuti. Per evitare piante “disordinate” è consigliato effettuare almeno una o due potature all’anno (fondamentale effettuarne una appena dopo la fioritura).

Per quanto riguarda il tipo di terriccio da utilizzare questa varietà di pianta non ha esigenze particolari: tutti i Jasminum generalmente si accontentano di un terreno mediamente fertile ma molto ben drenato, meglio se con un terriccio non eccessivamente umido. Tutti i gelsomini solitamente desiderano il pieno sole ma il Nudiflorum può accontentarsi anche di una lieve mezz’ombra (dove però fiorirà di meno). Per quanto riguarda la cura della piante fertilizzare in primavera con concimi liquidi organici oppure con del compost maturo. Irrigare in caso di necessità, se il clima secco dovesse perdurare a lungo. Questa pianta non è soggetta a particolari malattie delle piante anche se in primavera è consigliabile effettuare preventivamente un comune trattamento antiparassitario.

Come Coltivare le Gerbere

La gerbera è una delle più comuni e conosciute piante ornamentali da fiore; è originaria dell’Africa meridionale e molto apprezzata per la bellezza e l’abbondanza della sua variopinta fioritura. E’ una pianticella in cui anche lunghe foglie a forma di lancia sono di bell’aspetto pertanto ben figura nell’allestimento dei giardini. I fiori della gerbera sono molto somiglianti a quelli delle margherite, ma sono più grandi ed i lunghi petali hanno tutte le tonalità di colore: rosso, rosa, violetto e azzurro, con e la parte centrale gialla, rossa o arancione. Una particolarità di questa pianta è che i fiori si aprono con la luce del giorno e si chiudono al tramonto. Le gerbere si coltivano facilmente in tutte le regioni a clima mite, cresce in piccoli cespi e fiorisce da maggio a settembre. Il terreno dove verranno piantate le gerbere deve essere ben drenato, leggero e sabbioso.

Le gerbere sono annoverate tra quelle piante del giardino verde che temono moltissimo il freddo: per questo motivo in inverno e nelle zone con clima rigido va considerata a tutti gli effetti una pianta da appartamento. Naturalmente se la si coltiva in casa è necessaria l’accortezza di tenerla in stanze molto luminose dove la temperatura non scenda mai al di sotto di 5-7 gradi. Nelle zone con clima mite invece è possibile creare delle belle macchie di colore in aiuole soleggiate o in balconi. A livello di cure colturali la gerbera va innaffiata di rado (bisogna lasciare che il terreno si asciughi per innaffiare nuovamente per evitare che la pianta marcisca). Solo nei mesi estivi bisogna aumentare il ritmo di annaffiatura della pianta. La gerbera fiorisce dalla fine della primavera alla fine dell’estate, ma è possibile ottenere una fioritura invernale interrompendo le annaffiature in maggio, favorendo il riposo della pianta durante il periodo estivo. In settembre concimare il terriccio e riprendere ad annaffiare, in maniera abbondante la pianta, in modo da stimolarne la ripresa vegetativa. La concimazione deve essere effettuata in primavera comuni fertilizzanti da giardino. Le gerbere possono essere attaccate dagli acari e dal marciume alla base dei fusti se si esagera con l’acqua. La moltiplicazione della Gerbera può avvenire in due modi: in primavera per talea sfruttando i rametti dell’anno precedente che non hanno portato i fiori, oppure nella maniera più “classica” con dei comunissimi ed economici semi. Per quanto riguarda le possibili malattie delle piante le gerbere temono le malattie fungine, il marciume radicale e, tra i parassiti. in particolare l’attacco degli afidi.

Come Coltivare la Cosmea

Anche in un periodo dell’anno in cui lo spazio verde è generalmente più spoglio esistono piante che regalano bellissime fioriture. Risulta essere il caso della Cosmea americana, che produce grandi fiori colorati dalla tarda estate fino all’autunno inoltrato, ma con un’accurata pacciamatura del terreno può durare tranquillamente tutto l’anno. Conosciuta anche come Astro del Messico, questa maestosa margherita annovera diverse specie, alcune annuali e altre perenni, che trovano il proprio habitat ideale in zone a clima mite. Crescono a mazzi formando ampi cespugli tondeggianti che possono arrivare ad un’altezza di un metro e mezzo: si tratta quindi di piante da esterno adatte alla coltivazione in piena terra per creare aiuole fiorite o all’interno di grossi vasi da giardino. Il colpo d’occhio è davvero notevole se si considera che i fiori, che variano dal bianco al rosa al rosso e anche bicolore, possono raggiungere un diametro di 10 cm.

In questo periodo dell’anno è possibile acquistare la pianta già cresciuta in vivaio mentre i semi potranno essere piantati al termine dell’inverno. Ecco qualche semplice consiglio per la cura delle piante. Per prima cosa il terreno: la cosmea predilige un sostrato soffice, ben drenato e ricco di sostanze organiche. Nel caso quindi si disponga di una terra argillosa è consigliabile applicare del letame maturo e della sabbia. È preferibile collocare le piante da giardino in pieno sole, mentre in penombra produrranno meno fiori. All’occorrenza è comunque possibile diluire del concime liquido nell’acqua una volta al mese. Le innaffiature delle piante dovranno essere regolari ma non particolarmente abbondanti. Non occorrono particolari precauzioni per prevenire le malattie delle piante. La Cosmea è infatti una specie abbastanza resistente, che tuttavia sporadicamente può subire attacchi di cocciniglie e afidi. Le prime vanno eliminate del tutto utilizzando dei piccoli tamponi mentre per i secondi è necessario applicare dei prodotti specifici che li eliminino una volta per tutte.

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