Con il finire della stagione estiva si ripresenta, come ogni anno, il problema della pulizia e della chiusura della piscina.
In base alla scelta fatta in questo periodo, cambierà parecchio il lavoro che ci troveremo a svolgere nel periodo primaverile per rimettere in funzione la vasca e prepararla per i tanto desiderati tuffi estivi.
Gli esperti del settore e tutti i maggiori produttori consigliano di non lasciare mai la piscina vuota perché la forza esercitata dal terreno che circonda la vasca, non essendo più contrastata dalla spinta contraria delle migliaia di litri d’acqua, potrebbe portare a cedimenti strutturali. I danni più frequenti sono: infiltrazioni, deformazioni del rivestimento in pvc, scrostamenti.
Dato quindi per certo che la soluzione migliore sia mantenere l’acqua all’interno della vasca, passiamo a illustrare tutte quelle azioni che dobbiamo intraprendere per salvaguardare gli impianti idraulici e i circuiti di filtrazione dell’acqua
aggiungere i regolatori di ph, assicurandoci che il livello sia compreso tra i valori 7,2 e 7,6
diluire il prodotto svernante senza però esagerare con le quantità ( 250/500 ml ogni 10 mc in base alla durezza dell’acqua), poiché al di sotto dei 12-15 gradi centigradi l’attività di alghe e microorganismi si riduce drasticamente
fare circolare acqua nell’impianto per circa 24 ore
aumentare il più possibile il livello dell’acqua
chiudere i circuiti di approvvigionamento e scarico
pulire e controllare lo stato dei prefiltri e dei filtri
se utilizziamo filtri a sabbia dobbiamo verificarne lo stato di salute e, se necessario, sostituire lo strato esausto
richiudere le bocchette di aspirazione degli skimmer
disattivare i circuiti elettrici
Ora che abbiamo messo in sicurezza l’impianto idraulico e la salubrità dell’acqua, rimane da scegliere la tipologia di chiusura invernale che vogliamo adottare: svernamento passivo oppure svernamento attivo.
Lo svernamento passivo consiste nel lasciare lo specchio d’acqua esattamente nello stato in cui si trova, evitando qualsiasi trattamento e rinviando alla primavera successiva le operazioni di ripristino. Questa tecnica è certamente molto più sbrigativa nell’immediato, ma le continue piogge autunnali, la caduta delle foglie e la successiva putrefazione comportano la sostituzione completa del volume d’acqua, con conseguente spesa economica e spreco. La soluzione più efficiente è lo svernamento attivo, che prevede una serie di attenzioni atte a mantenere pulita e salutare l’acqua della piscina anche durante l’inverno.
Se abbiamo deciso di percorrere la seconda strada, non ci rimane altro da fare che applicare la copertura per piscina. Quest’aspetto è da molti considerato di marginale importanza, relegandone il compito ad un banale telone fissato sul bordo vasca. Esistono varie tipologie di coperture: manuali, azionate da motori elettrici, sommerse (scompaiono sotto il bordo vasca) oppure ad impacchettamento esterno.
Qualunque sia il meccanismo di funzionamento, i compiti che le coperture svolgono sono molteplici: mantengono l’acqua sottostante in buono stato (garantendo una riapertura estiva senza brutte sorprese e senza spese aggiuntive) ed evitano la formazione di ristagni e pozze salmastre, accompagnate da rane e altri animali gracchianti. Altro aspetto fondamentale è la messa in sicurezza della zona circostante: durante i tiepidi pomeriggi autunnali i bambini potranno giocare tranquillamente in tutto il giardino, senza rischiare di precipitare nell’acqua gelida. Infine non possono venir trascurati il design e lo stile che le coperture per piscina sono in grado di fornire all’ambiente. Ipotizziamo per un istante di visitare il giardino di una bella casa con pavimento in legno che costeggia il bordo vasca e accompagna gli ospiti fino alla soglia di casa. Una copertura automatica sommersa per piscina, realizzata con doghe rigide, renderebbe l’ambiente circostante molto più armonico e affascinante.
Come ci ricorda il vecchio detto Non rimandare a domani ciò che puoi fare oggi, è di gran lunga più saggio dedicare a fine stagione il giusto tempo alla dismissione e copertura della piscina, piuttosto che affrontare ingenti spese economiche e sprecare migliaia di litri d’acqua alla riapertura estiva.