Questa guida tratta l’argomento di come utilizzare un dissipatore mentre si svolge l’attività di saldatura dei componenti elettronici. Questo strumento è una risorsa fondamentale per l’attività di laboratorio e per effettuare delle saldature pulite e corrette.
Il dissipatore è una specie di dissaldatore da innestare sul corpo di un saldatore a matita ed è molto efficace quando abbiamo la necessità di dissaldare un componente per sostituirlo. Risulta essere necessario quindi apprendere come usare questo particolare strumento. La prima fase consiste nella manutenzione del dissaldatore: la manutenzione di questo strumento si limita alla pulizia del condotto di aspirazione per mezzo di una bacchetta. Esistono bocchette intercambiabili di differente diametro.
In secondo luogo dobbiamo lasciare il dissaldatore acceso per un poco in maniera tale che si scaldi. Dopodiché dobbiamo stringere la bocca, centrandola, sul terminale del componente da dissaldare per tutto il tempo necessario a fondere lo stagno della saldatura. Mi raccomando, in questa fase bisogna tenere la mano abbastanza ferma, poichè in molti casi alcuni residui di stagno fuso potrebbero finire nelle zone circostanti che non centrano niente con la piazzola del componente da dissaldare.
Una volta che lo stagno si è fuso, tenendo sempre la bocchetta del dissaldatore premuta sul PCB (ovvero: circuito stampato), dobbiamo lasciare la pressione della pompetta di gomma del dissaldatore. Questo movimento produce una forte aspirazione che risucchia lo stagno fuso che è stato impegnato per saldare il componente, lasciando il terminale dello stesso completamente libero.
Quindi il componente risulta riutilizzabile in un’altro circuito senza essere danneggiato. Esiste un altro tipo di dissaldatore che può essere usato in combinazione con un saldatore a matita, ma in questo caso si tratta di attrezzi indipendenti. Il pistone si impugna rivolgendolo verso il basso fino a che non si incastra nella chiusura.